La Strada degli Alpini

 

 

   La strada degli Alpini è sicuramente una pietra miliare tra le "ferrate storiche"  dell' intero arco alpino. La grandiosità dell' ambiente in cui si svolge e il valore storico - culturale per gli eventi della Grande guerra ne fanno un percorso eccezionale. Solo passando per le cenge e guardando verso la montagna si possono immaginare le fatiche a cui uomini anche senza esperienza alpinistica erano sottoposti. Se poi sommiamo a tutto questo le condizioni ambientali e i pericoli oggettivi della montagna possiamo dire che questi uomini furono "Eroi" anche senza volerlo. Ora con l' Europa unita e senza dogane ai confini cosa possiamo pensare di quello che è stato ? Ad ognuno la propria risposta...  

   Per quanto riguarda la ferrata dal punto di vista escursionistico dobbiamo dire che la strada degli Alpini finiva a Forcella Undici mentre il tratto che da questa va al Passo della Sentinella è stato attrezzato dalla sezione del C.A.I. di Padova negli anni settanta, per quella cengia che ne attraversa il fianco quasi regolarmente. Questo tratto del sentiero che una volta era la parte più impegnativa, per l' attraversamento di gole e canali ripidi e innevati, è ora, per il continuo innalzamento della temperatura e per le scarse precipitazioni nevose un tratto non più impegnativo del resto della ferrata. E' meglio comunque informarsi delle condizioni se si vuole percorrere il percorso ad inizio stagione presso i rifugi della zona. Se per le condizioni del tempo o per qualsiasi altro motivo si vuole abbandonare il percorso a Forcella Undici c'è la possibilità di scendere per ghiaioni all' Alpe Anderta e da questa in Val Fiscalina senza incontrare particolari difficoltà. Va poi ricordato che dal Passo della Sentinella si può scendere in un ora circa al rif. Berti(già visibile dal passo). Si scende il ripido canalone senza una traccia vera e propria e poi per la cresta di una morena si arriva vicino al punto dove sorge il rifugio.

    Partendo dal rif. Comici che abbiamo raggiunto con l' escursione da me descritta in altra pagina seguiamo le indicazioni per la strada degli Alpini (Foto panoramiche con bollini rossi per segnalare il sentiero Foto 1 Foto 2). Seguiamo il  sentiero  e dopo un avvallamento continuiamo per il ghiaione che scende da Cima Dodici che tagliamo in costante salita fino ad un bivio presso il Lago Ghiacciato. Lasciamo sulla destra il sentiero per Forcella Giralba ed il rif. Carducci e per roccette e detriti saliamo sul gradone a sud della Lista. Continuiamo ora per una cengia un pò franosa e arriviamo all' entrata della Busa di Dentro. Lasciamo sulla destra la traccia che entra nella Busa e per terreno infido ne attraversiamo tutta la sua larghezza fino a portarci sotto la "Spada" e da questa arriviamo al punto in cui parte la ferrata vera e propria. Dopo esserci assicurati iniziamo La cengia della Salvezza che con passaggi mozzafiato, ponticelli di legno e vedute stupefacenti ci porta sempre con poche difficoltà alla Busa di Fuori. Questa si attraversa nel punto in cui il cono nevoso (in agosto di solito il cono si spacca in due e si passa normalmente guadando il torrente che forma una bella cascata) è più stretto facendo attenzione alle scariche dall' alto. Si continua per la cengia sul basamento di Torre Undici e aggirata questa si arriva al terrazzo ghiaioso di Cima Undici che ne caratterizza tutto il fianco Ovest. A questo punto risaliamo il ghiaione che nel primo tratto è faticoso. Continuiamo con leggera pendenza questo tratto che se non fosse per le vedute alle montagne circostanti risulterebbe monotono. Si notano molte opere militari sia lungo il percorso che sulle pareti di Cima Undici. Infatti dobbiamo pensare che noi ci troviamo dove si trovavano i soldati Austriaci mentre sulla parete di Cima Undici erano appostati gli Italiani. Dall' avamposto Italiano su Cima Undici a Forcella Undici lo spazio era brevissimo eppure gli Italiani non riuscirono mai a conquistare la Forcella. Dopo questa scorpacciata di Storia arriviamo a Forcella Undici mt. 2600. Come ho già spiegato nella presentazione del percorso da questa si può scendere all' Alpe Anderta e poi in Val Fiscalina. Noi prendiamo invece la cengia che attraversa il fianco Nord di Cima Undici. Questo tratto a secondo delle condizioni della montagna può essere semplice o molto difficile visto che la parete è solcata da numerosi canali, alcuni anche molto ripidi e larghi. Se ci fosse della neve, risulterebbe necessaria una piccozza ed eventualmente dei ramponi anche se di solito le tracce sono sempre ben evidenti e le tacche sono ben scavate per il contino passaggio di escursionisti. Io devo dire che non ho incontrato un filo di neve e quindi il percorso è risultato bello e mai difficile. Solo nel tratto dove si trova il largo canalone detto "Coutandin" (così chiamato per la scivolata notturna  di un Alpino fino alle postazioni austriache. Salvato dai soldati nemici che rimasero stupefatti dal fatto che non si fece niente di grave. ), si sale una scala e si rimonta un spigolo. Si attraversa poi un tratto esposto su un ponticello e si arriva al bivio per la discesa in Val Fiscalina. A questo punto noi saliamo alcune corde fisse e dove queste finiscono seguiamo la stretta traccia che sale verso destra (bisogna stare attenti perché ci sono molte tracce) e attraversata una piccola gola ci porta al Passo della Sentinella mt. 2717.

Il Passo della Sentinella conteso lungamente durante il primo conflitto mondiale perché punto di collegamento tra il Comelico e la Valle di Sesto venne occupato da entrambe i contendenti con il sacrificio di molti "Valorosi" soldati. Se qualcuno di voi conosce la canzone Alpina "Era una Notte che pioveva" questo è senza ombra di dubbio il luogo che la rappresenta meglio.

    Dopo una sosta per rinfrancare il fisico dagli sforzi compiuti fino a questo punto ci dobbiamo ancora concentrare per la discesa dal passo che non è facile e si rivela uno dei tratti più impegnativi del percorso. Si ritorna al bivio per la discesa in Val Fiscalina e si seguono una serie di corde fisse che scendono pareti e tratti esposti fino al ghiaione alla base della parete (Fare molta attenzione ai sassi perché il terreno è verticale e friabile). Ridisceso (foto panoramica dal Passo della Sentinella con il sentiero segnato) con vari tornati il ghiaione del Vallon di Sentinella arriviamo all' Alpe Anderta dove si trova il bivio per la Val Fiscalina e i Prati di Croda Rossa. Seguiamo il sentiero sulla sinistra ed ad un' altra biforcazione prendiamo sulla destra le indicazioni per il parcheggio e l' hotel  Dolomitenoff. Dopo un tratto in saliscendi (bel panorama sulla Val Sassovecchio e il rif. Locatelli)  entriamo nel bosco e in costante discesa anche per un tratto fatto a scalinata arriviamo nel fondovalle. Prendendo a questo punto il largo sentiero che scende dai prati di croda rossa arriviamo in breve tempo al parcheggio.

Foto dell' Escursione

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